Lucio Anneo Seneca (in latino Lucius Annaeus Seneca, circa 4 a.C. – 65 d.C.), anche detto "Seneca il Giovane" per distinguerlo da suo padre (Lucio Anneo Seneca "il Vecchio"), è stato un letterato di madrelingua latina, cittadino dell'Impero romano durante l'epoca del Principato giulio-claudio. Nato sotto il principato di Ottaviano Augusto da una nobile famiglia della città iberica di Corduba (oggi Cordova in Spagna), dopo una gioventù di studi sia in Italia sia in Egitto si trasferì stabilmente a Roma capitale per praticare l'avvocatura e ben presto si invischiò negli intrighi di palazzo: scampò a una condanna a morte comminata dal principe Caligola, entrò nelle grazie del suo successore Claudio, e fu assunto da quest'ultimo come precettore del di lui figliastro Nerone. Allorché Agrippina Minore, madre di Nerone e moglie di Caludio, assassinò il marito, venne instaurata una reggenza per il Nerone ancora minorenne, composta da Agrippina stessa, Seneca, e l'ufficiale dell'esercito Sesto Afranio Burro; assieme, i tre assicurarono a Roma un quinquennio di estrema prosperità, ma non appena Nerone raggiunse la maggiore età iniziò a reclamare l'esercizio effettivo del potere, e pur di conseguirlo assassinò certamente la madre e plausibilmente Burro; Seneca si ritirò allora a vita privata, ma …
Lucio Anneo Seneca
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- July 1, 0004
- Died:
- April 9, 0065
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Lucio Anneo Seneca (in latino Lucius Annaeus Seneca, circa 4 a.C. – 65 d.C.), anche detto "Seneca il Giovane" per distinguerlo da suo padre (Lucio Anneo Seneca "il Vecchio"), è stato un letterato di madrelingua latina, cittadino dell'Impero romano durante l'epoca del Principato giulio-claudio. Nato sotto il principato di Ottaviano Augusto da una nobile famiglia della città iberica di Corduba (oggi Cordova in Spagna), dopo una gioventù di studi sia in Italia sia in Egitto si trasferì stabilmente a Roma capitale per praticare l'avvocatura e ben presto si invischiò negli intrighi di palazzo: scampò a una condanna a morte comminata dal principe Caligola, entrò nelle grazie del suo successore Claudio, e fu assunto da quest'ultimo come precettore del di lui figliastro Nerone. Allorché Agrippina Minore, madre di Nerone e moglie di Caludio, assassinò il marito, venne instaurata una reggenza per il Nerone ancora minorenne, composta da Agrippina stessa, Seneca, e l'ufficiale dell'esercito Sesto Afranio Burro; assieme, i tre assicurarono a Roma un quinquennio di estrema prosperità, ma non appena Nerone raggiunse la maggiore età iniziò a reclamare l'esercizio effettivo del potere, e pur di conseguirlo assassinò certamente la madre e plausibilmente Burro; Seneca si ritirò allora a vita privata, ma dopo alcuni anni collaborò a una congiura fallimentare contro Nerone, scelta che costò la vita sia a lui sia al nipote Marco Anneo Lucano.
La produzione letteraria di Seneca è bipartita: da un lato, nove tragedie teatrali che rielaborano miti greci tradizionali, di fatto le uniche opere di tal genere in lingua latina a essere giunte sino a noi; dall'altro lato, scritti di divulgazione filosofica in cui l'autore analizza questioni di vita quotidiana sulla base della filosofia stoica, di cui è stato probabilmente il massimo esponente latinofono; questi ultimi si articolano fra tre trattati di impianto enciclopedico-manualistico, dieci "dialoghi" (in realtà lettere aperte rivolte da Seneca a un destinatario), e un vasto epistolario di lettere miscellanee rivolte al discepolo prediletto Lucilio il Giovane. Risultano invece opere uniche un racconto satirico contro Claudio intitolato Apokolokyntosis (all'incirca "Deificazione di uno zuccone") e la tragedia di ambientazione romana Ottavia (più probabilmente composta dopo la morte di Seneca da un imitatore del suo stile).












