In un pomeriggio d'agosto, su una spiaggia della Kamčatka, all'estremo nord-est della Russia, due bambine di undici e otto anni vengono rapite da un uomo. Trascorrono settimane, mesi, ma delle piccole Alëna e Sofija non si trovano tracce, e le indagini della polizia non portano a nulla. Forse le sorelle Golosovskje sono annegate nella baia di Petropavlovsk-Kamčatskij? La misteriosa scomparsa fa riaffiorare nelle comunità della penisola timori e lutti mai sopiti, rievocando misteri che forse non saranno mai risolti. Sono soprattutto le donne, russe e indigene, ad avvertire il peso di quell'oscuro avvenimento. Donne indurite e stanche, ma sempre fierissime, che sfidando in un modo o nell'altro la predestinazione alla sofferenza cercano amore, amicizia e lealtà, e sperimentano sulla propria pelle delusioni e abbandoni. La ricerca della verità diventa un viaggio lungo un anno attraverso il paesaggio quasi incantato della Kamčatka: l'oceano gelido, i vulcani, le montagne, i boschi, i …
In un pomeriggio d'agosto, su una spiaggia della Kamčatka, all'estremo nord-est della Russia, due bambine di undici e otto anni vengono rapite da un uomo. Trascorrono settimane, mesi, ma delle piccole Alëna e Sofija non si trovano tracce, e le indagini della polizia non portano a nulla. Forse le sorelle Golosovskje sono annegate nella baia di Petropavlovsk-Kamčatskij? La misteriosa scomparsa fa riaffiorare nelle comunità della penisola timori e lutti mai sopiti, rievocando misteri che forse non saranno mai risolti. Sono soprattutto le donne, russe e indigene, ad avvertire il peso di quell'oscuro avvenimento. Donne indurite e stanche, ma sempre fierissime, che sfidando in un modo o nell'altro la predestinazione alla sofferenza cercano amore, amicizia e lealtà, e sperimentano sulla propria pelle delusioni e abbandoni. La ricerca della verità diventa un viaggio lungo un anno attraverso il paesaggio quasi incantato della Kamčatka: l'oceano gelido, i vulcani, le montagne, i boschi, i geyser, le distese solitarie e sconfinate della tundra, attraversata dalle greggi di renne. Un paradiso perduto, aspro e seducente, in cui le tensioni etniche e sociali incalzano fin dai tempi del crollo sovietico, e dove gli outsider - di qualunque genere siano - diventano il facile bersaglio della paura e dell'intolleranza. Nel suo romanzo d'esordio Julia Phillips esplora la complessità dei ruoli, soprattutto femminili, all'interno di una società chiusa, che la geografia stessa taglia fuori dal resto del continente, in una Russia lontanissima e ben diversa da quella che conosciamo. Al centro di tutto, ci sono le donne della Kamčatka, chiamate a sopravvivere alla precarietà dell'esistenza e dei legami familiari, ma unite da quei sentimenti ancestrali che tengono insieme una comunità, una penisola, un mondo intero. Perché, come dice Alëna a Sofija: «Io ho te e tu hai me. Noi non siamo sole.»
I really appreciated the sense of place in this novel, and I'm a fan of books that read like intersecting short stories. That said, this one was a bit messy. As I think back through the characters, I'm not entirely sure what purpose they all served. This might be a product of having listened to it as an audiobook rather than reading it and absorbing all the names, or it may be that the author deliberately had an expansive cast to serve as distractions or red herrings.
Obviously I'm in the minority but I found this novel insufferable. I found the writing all over the place, I thought the "mystery" was poorly conceived, I thought the entire mid-section of the novel meandering (in a bad way) and frankly undeveloped. I'm glad this author is getting so much acclaim for her book but personally I felt it needed more work. A fragmented novel themed around violence against women in a (soooorta) interesting setting could be very interesting but what is here felt so dull. What was added to the conversation with this novel? Kamchatka? No thanks. For fans of this who may be reading my review with consternation, take it with a grain of salt. I was so bored with the prose that I really checked out about halfway through and finished out of a sense of duty that is probably misplaced. I probably missed something great but …
Obviously I'm in the minority but I found this novel insufferable. I found the writing all over the place, I thought the "mystery" was poorly conceived, I thought the entire mid-section of the novel meandering (in a bad way) and frankly undeveloped. I'm glad this author is getting so much acclaim for her book but personally I felt it needed more work. A fragmented novel themed around violence against women in a (soooorta) interesting setting could be very interesting but what is here felt so dull. What was added to the conversation with this novel? Kamchatka? No thanks. For fans of this who may be reading my review with consternation, take it with a grain of salt. I was so bored with the prose that I really checked out about halfway through and finished out of a sense of duty that is probably misplaced. I probably missed something great but I have no interest in going back and finding it.
It’s been a long time since a book made me this angry. Based on strong reviews, I pushed myself through the slog of meandering stories and character studies with no clear connection to each other. I thought I could see how the book was moving towards a surprising and interesting conclusion, but NOPE. The ending is just as unsatisfying as the pages that preceded it. I do not understand why this book was so well-reviewed.