Epistemologia postmoderna per superare il positivismo
4 stars
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S.S.O.T.B.M.E. (che starebbe per Sex Secrets of the Black Magic Exposed, titolo assolutamente e volutamente ingannevole e sensazionalistico) è essenzialmente un testo epistemologico: nelle prime pagine l'autore (che è Lionell Snell sotto pseudonimo) arguisce che tutta la conoscenza umana tragga i propri dati o dalla raccolta di stimoli empirici o dall'ascolto del sesto senso emotivo, e che questi dati vengano processati o tramite la logica deduttiva o con il pensiero metaforico-associativo. Di conseguenza, lo spettro continuo della conoscenza si articola nei quattro quadranti di Scienza newtoniana, Religione (intesa come prassi cultuale), Arte e infine Magia, e in ognuno dei quattro quadranti esistono sottosezioni che operano in modo simile o parzialmente sovrapponibile alle forme "pure" delle altre metodologie. Posta questa base assiomatica, l'opera descrive nel dettaglio il funzionamento della Magia come forma gnoseologica empirica-metaforica: vengono esposte le differenze sostanziali fra il pensiero magico e …
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S.S.O.T.B.M.E. (che starebbe per Sex Secrets of the Black Magic Exposed, titolo assolutamente e volutamente ingannevole e sensazionalistico) è essenzialmente un testo epistemologico: nelle prime pagine l'autore (che è Lionell Snell sotto pseudonimo) arguisce che tutta la conoscenza umana tragga i propri dati o dalla raccolta di stimoli empirici o dall'ascolto del sesto senso emotivo, e che questi dati vengano processati o tramite la logica deduttiva o con il pensiero metaforico-associativo. Di conseguenza, lo spettro continuo della conoscenza si articola nei quattro quadranti di Scienza newtoniana, Religione (intesa come prassi cultuale), Arte e infine Magia, e in ognuno dei quattro quadranti esistono sottosezioni che operano in modo simile o parzialmente sovrapponibile alle forme "pure" delle altre metodologie. Posta questa base assiomatica, l'opera descrive nel dettaglio il funzionamento della Magia come forma gnoseologica empirica-metaforica: vengono esposte le differenze sostanziali fra il pensiero magico e quello scientifico (la teoria magica è un paradigma analitico e non una tesi falsificabile, ad esempio) e con il pensiero religioso (in particolare, la natura eminentemente tecnica della magia, che sviluppa un livello morale a posteriori), si ipotizza che la cultura occidentale transiti regolarmente dall'una all'altra forma di pensiero in un ciclo ricorsivo e al contempo progressivo (ed è agghiacciante leggere in un testo del '74 revisionato nel 2000 previsioni così corrette sullo Zeitgeist degli anni 2020), viene contestata la demonizzazione del pensiero magico attuata dalle Chiese cristiane e dal positivismo contemporaneo, e vengono offerti degli esempi pratici di ragionamento analitico svolti adottando un paradigma magico per osservare l'universo – esempi non necessariamente utili per la pratica magica, ma validi come esercizio di pensiero e fonte di notevoli spunti metafisici, in particolare per quanto concerne la prospettiva di una magia a-teista fondata su un empirismo scettico. Il volume di sicuro non è applicabile in toto a qualunque sistema di pensiero mistico, ma gli spunti che offre sono un'autentica miniera di elaborazione individuale – e del resto c'è un motivo se è un testo fondativo della magia del Caos. Aggiungiamo la prosa assolutamente affabile, concreta e allegrotta, e siamo a posto.
