Uno zombie si aggira per l’Europa: è la sinistra di destra. Mostro bicefalo i cui due volti sono il sovranismo e il liberismo, è tenuto artificiosamente in vita dalla crisi delle sinistre radicali. Un morto-che-cammina sinistrofago che succhia i cervelli delle persone, svuotandone la testa da ogni idea di riscatto sociale e solidarietà internazionale per riempirla con una sostanza gelatinosa formata, in dosi variabili, da populismo, classismo, razzismo, sessismo e nazionalismo.
I sovranisti di sinistra sostengono che per uscire dalla crisi sarebbe necessario un ripiegamento all’interno dei propri confini, un ritorno alle idee di nazione e patria; rivendicano a parole Marx, Keynes e la sovranità popolare contro l’Unione europea ma propagandano xenofobia e negano la divisione in classi della società riducendola a un indistinto “popolo”. Nel frattempo il centrosinistra, che ormai ha completato il giro tanto da ritrovarsi direttamente a destra e ripartire dal via, sostiene che l’unica difesa dal …
Uno zombie si aggira per l’Europa: è la sinistra di destra. Mostro bicefalo i cui due volti sono il sovranismo e il liberismo, è tenuto artificiosamente in vita dalla crisi delle sinistre radicali. Un morto-che-cammina sinistrofago che succhia i cervelli delle persone, svuotandone la testa da ogni idea di riscatto sociale e solidarietà internazionale per riempirla con una sostanza gelatinosa formata, in dosi variabili, da populismo, classismo, razzismo, sessismo e nazionalismo.
I sovranisti di sinistra sostengono che per uscire dalla crisi sarebbe necessario un ripiegamento all’interno dei propri confini, un ritorno alle idee di nazione e patria; rivendicano a parole Marx, Keynes e la sovranità popolare contro l’Unione europea ma propagandano xenofobia e negano la divisione in classi della società riducendola a un indistinto “popolo”. Nel frattempo il centrosinistra, che ormai ha completato il giro tanto da ritrovarsi direttamente a destra e ripartire dal via, sostiene che l’unica difesa dal nazionalismo sia l’europeismo liberista, che non fa che tutelare gli interessi dell’establishment e lo status quo succhiando il sangue della working class.
Mauro Vanetti, rodato ammazzavampiri e Van Helsing del terzo millennio, col paletto di frassino di una pungente ironia e usando in modo rigoroso l’analisi marxista, fa fuori a una a una tutte queste posizioni, ristabilendo dei confini netti tra le parti, separando ciò che era tenuto forzatamente unito, e dimostrando che non è possibile prendere robe a caso e dire: «ma di sinistra, eh».
La sinistra in Italia sembra scomparsa. In compenso, non mancano gli esempi di "sinistra di destra", movimenti, formazioni, partiti che si dichiarano di sinistra, ma sostengono idee prese dalla destra, cercando di giustificarle con argomentazioni "di sinistra". Dalla negazione del concetto di classe sociale alla contrapposizione tra diritti sociali e civili, dai "rossobruni" ai sovranisti, Mauro Vanetti usa un'analisi marxista per smascherare la natura di destra di questi soggetti e metterne in luce le contraddizioni. Quello di cui c'è bisogno per contrastare il capitalismo è di una sinistra di sinistra.