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Wu Ming, Vitaliano Ravagli: Asce di guerra (Italian language, 2012, Wu Ming Foundation) 5 stars

Un terzo di autobiografia, un terzo di "non-fiction novel", un terzo di saggio. La storia …

Asce di guerra

5 stars

"Le storie non sono che asce di guerra da disseppellire".

Asce di guerra è un "oggetto narrativo non identificato", il primo scritto da Wu Ming, in collaborazione con Vitaliano Ravagli. Per un terzo è un romanzo storico. Il protagonista di questa parte è Daniele Zani, un avvocato che si occupa del caso di Said, un giovane immigrato tunisino, rimpatriato e separato dalla moglie e dalle figlie, vicenda inventata, ma ispirata a migliaia di storie simili ed estremamente reali. Nel frattempo, Zani si interessa delle vicende della Resistenza, dei partigiani costretti a espatriare dopo la fine della guerra, partendo dalla storia del nonno, soprannominato "Soviet". Si metterà così alla ricerca di un misterioso partigiano romagnolo che sarebbe andato a combattere in Indocina con i vietcong, contro le potenze coloniali occidentali. In questa parte del libro, pur se romanzata, vengono descritte molte vicende storiche, come diversi episodi della Resistenza e le conseguenze della cosiddetta "amnistia Togliatti". Poi c'è la parte autobiografica, in cui il co-autore Vitaliano Ravagli racconta in prima persona la propria vita, dal periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando ancora era un bambino, alla sua esperienza della guerra in Laos. È lui il "vietcong romagnolo" che l'avvocato Zani insegue nella parte di romanzo. Infine, un terzo del libro è un saggio, una "storia disinvolta" delle guerre d'Indocina, in particolare Laos e Vietnam, che consente di inserire il racconto autobiografico di Ravagli nel suo complesso e poco conosciuto contesto storico-politico. Le tre parti del libro sono mischiate tra di loro, senza essere realmente amalgamate. Questo "difetto", tuttavia, non pregiudica il valore di questo lavoro, che porta alla luce vicende poco note, asce di guerra che aspettavano di essere disseppellite. È un libro militante, che a quasi vent'anni dalla sua pubblicazione è estremamente attuale. In un paese in cui i fascisti tornano ad alzare sempre di più la testa, in cui si parla sempre più di "memoria condivisa", annacquando l'importanza, il valore e il significato della Resistenza e della lotta contro il fascismo, di un libro come questo, chiaramente di parte (quella giusta), che non fa sconti a nessuno, c'è ancora un gran bisogno.