¿Qué relación hay entre anarquismo y feminismo? Partiendo de la premisa de que el anarquismo busca un orden social sin arché, sin jerarquías, sin opresiones, Chiara Bottici que el anarquismo debe ser feminista. No solo eso: debe ser interseccional.
¿Qué relación hay entre anarquismo y feminismo? Partiendo de la premisa de que el anarquismo busca un orden social sin arché, sin jerarquías, sin opresiones, Chiara Bottici que el anarquismo debe ser feminista. No solo eso: debe ser interseccional.
Review of 'Manifesto anarca-femminista' on 'Goodreads'
3 stars
Devo dire che la forma Manifesto non si addice a me, ho bisogno di molto più spazio, di più precisione argomentativa, di più esempi per essere convinta delle affermazioni che si fanno. Non è tanto questo il problema - la mancanza di convincimento -, perché molto banalmente io sono già anarchica (perlomeno, ho idee anarchiche - poi se vivo anarchicamente è un altro paio di maniche…) e sono già femminista. Volevo essere edotta sulle specificità di un approccio che si dichiara specificamente anarca-femminista, ma non so se Bottici in questo testo ci sia riuscita a pieno, per quanto mi riguarda ovviamente. Per esempio, avrei voluto un approfondimento maggiore sui legami tra dominazione statale e quella che Bottici chiama uomocrazia piuttosto che patriarcato - qui, effettivamente, ho apprezzato il riferimento a He-Yin Zhen, che conosco solo di nome ma che ora so per certo che vale la pena approfondire. O ancora, …
Devo dire che la forma Manifesto non si addice a me, ho bisogno di molto più spazio, di più precisione argomentativa, di più esempi per essere convinta delle affermazioni che si fanno. Non è tanto questo il problema - la mancanza di convincimento -, perché molto banalmente io sono già anarchica (perlomeno, ho idee anarchiche - poi se vivo anarchicamente è un altro paio di maniche…) e sono già femminista. Volevo essere edotta sulle specificità di un approccio che si dichiara specificamente anarca-femminista, ma non so se Bottici in questo testo ci sia riuscita a pieno, per quanto mi riguarda ovviamente. Per esempio, avrei voluto un approfondimento maggiore sui legami tra dominazione statale e quella che Bottici chiama uomocrazia piuttosto che patriarcato - qui, effettivamente, ho apprezzato il riferimento a He-Yin Zhen, che conosco solo di nome ma che ora so per certo che vale la pena approfondire. O ancora, nutro qualche riserva sull’ontologia sociale su cui si basa, a detta di Bottici, qualsiasi approccio ecologista: nella descrizione in queste poche pagine mi è sembrato raffazzonato, con nuclei di spinozismo attualizzato che però avrebbero necessitato molta più espansione. Per esempio (ma questo è un problema che dovrei porre anche a Spinoza, se fossi abbastanza interessata a farlo) non mi è chiaro precisamente in che senso il trans-individuale rimanga individuato. È una fotografia dell’insieme di affezioni che riguardano una configurazione della sostanza in una precisa finestra spazio-temporale? Bottici lo spiega, ma ripetendo il concetto in una formulazione a mio avviso non troppo illuminante. Mi spiace non aver capito molto di questa fondazione ontologica del discorso, anche perché è un punto importante, data l’enfasi che l’anarchismo ha sempre dato alla protezione dell’integrità e dell’autonomia dell’individuale.
Insomma, più che lamentele su temi e rivendicazioni portate avanti, ho lamentele sul formato e sulle limitazioni che questo comporta. Sicuramente l’ethos del testo è anarchico - come si vede bene dagli ultimi due capitoli - quindi, insomma, promette bene questo inquadramento. Magari potrei essere più soddisfatta dalla lettura del saggio che l’autrice ha scritto sullo stesso tema, chissà! Molto probabilmente farò un tentativo