Devo dire che la forma Manifesto non si addice a me, ho bisogno di molto più spazio, di più precisione argomentativa, di più esempi per essere convinta delle affermazioni che si fanno. Non è tanto questo il problema - la mancanza di convincimento -, perché molto banalmente io sono già anarchica (perlomeno, ho idee anarchiche - poi se vivo anarchicamente è un altro paio di maniche…) e sono già femminista. Volevo essere edotta sulle specificità di un approccio che si dichiara specificamente anarca-femminista, ma non so se Bottici in questo testo ci sia riuscita a pieno, per quanto mi riguarda ovviamente.
Per esempio, avrei voluto un approfondimento maggiore sui legami tra dominazione statale e quella che Bottici chiama uomocrazia piuttosto che patriarcato - qui, effettivamente, ho apprezzato il riferimento a He-Yin Zhen, che conosco solo di nome ma che ora so per certo che vale la pena approfondire.
O ancora, …
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emotionalplague reviewed Manifesto anarca-femminista by Chiara Bottici
Review of 'Manifesto anarca-femminista' on 'Goodreads'
3 stars
Devo dire che la forma Manifesto non si addice a me, ho bisogno di molto più spazio, di più precisione argomentativa, di più esempi per essere convinta delle affermazioni che si fanno. Non è tanto questo il problema - la mancanza di convincimento -, perché molto banalmente io sono già anarchica (perlomeno, ho idee anarchiche - poi se vivo anarchicamente è un altro paio di maniche…) e sono già femminista. Volevo essere edotta sulle specificità di un approccio che si dichiara specificamente anarca-femminista, ma non so se Bottici in questo testo ci sia riuscita a pieno, per quanto mi riguarda ovviamente.
Per esempio, avrei voluto un approfondimento maggiore sui legami tra dominazione statale e quella che Bottici chiama uomocrazia piuttosto che patriarcato - qui, effettivamente, ho apprezzato il riferimento a He-Yin Zhen, che conosco solo di nome ma che ora so per certo che vale la pena approfondire.
O ancora, nutro qualche riserva sull’ontologia sociale su cui si basa, a detta di Bottici, qualsiasi approccio ecologista: nella descrizione in queste poche pagine mi è sembrato raffazzonato, con nuclei di spinozismo attualizzato che però avrebbero necessitato molta più espansione. Per esempio (ma questo è un problema che dovrei porre anche a Spinoza, se fossi abbastanza interessata a farlo) non mi è chiaro precisamente in che senso il trans-individuale rimanga individuato. È una fotografia dell’insieme di affezioni che riguardano una configurazione della sostanza in una precisa finestra spazio-temporale? Bottici lo spiega, ma ripetendo il concetto in una formulazione a mio avviso non troppo illuminante. Mi spiace non aver capito molto di questa fondazione ontologica del discorso, anche perché è un punto importante, data l’enfasi che l’anarchismo ha sempre dato alla protezione dell’integrità e dell’autonomia dell’individuale.
Insomma, più che lamentele su temi e rivendicazioni portate avanti, ho lamentele sul formato e sulle limitazioni che questo comporta. Sicuramente l’ethos del testo è anarchico - come si vede bene dagli ultimi due capitoli - quindi, insomma, promette bene questo inquadramento.
Magari potrei essere più soddisfatta dalla lettura del saggio che l’autrice ha scritto sullo stesso tema, chissà! Molto probabilmente farò un tentativo
Review of 'Saggio sul dono. Forma e motivo dello scambio nelle società arcaiche' on 'Goodreads'
Rece pigra (anche perché non avrei gli strumenti per farne una seria) ma sorrido leggendo le recensioni degli altri.
Non ho capito dove la gente abbia tratto l'idea che Mauss abbia descritto un umanismo da recuperare. Letteralmente le società basate su un'economia del dono sembrano, per come le racconta Mauss (da letteratura altra), quelle in cui la competizione e l'ostentazione di ricchezza (cioè autorità, cioè potere) siano assolutamente giustificate, anzi, essenziali al funzionamento del sistema totale, pena l'ostracizzazione.
Abbastanza ridicolo l'auspicio per il recupero della morale in questione nelle società moderne - anche se è riuscito a prefigurare l'idea che i lavoratori debbano regalare se stessi e il proprio lavoro per ottenere un "gentile risarcimento" (per quanto obbligato) da parte padronale. What a goal. Però dai, è stato scritto tanto tempo fa.
(Plus: non regalate mai a nessuno questo saggio come meta-dono, per favore. Non cambierà il modo in cui …
Rece pigra (anche perché non avrei gli strumenti per farne una seria) ma sorrido leggendo le recensioni degli altri.
Non ho capito dove la gente abbia tratto l'idea che Mauss abbia descritto un umanismo da recuperare. Letteralmente le società basate su un'economia del dono sembrano, per come le racconta Mauss (da letteratura altra), quelle in cui la competizione e l'ostentazione di ricchezza (cioè autorità, cioè potere) siano assolutamente giustificate, anzi, essenziali al funzionamento del sistema totale, pena l'ostracizzazione.
Abbastanza ridicolo l'auspicio per il recupero della morale in questione nelle società moderne - anche se è riuscito a prefigurare l'idea che i lavoratori debbano regalare se stessi e il proprio lavoro per ottenere un "gentile risarcimento" (per quanto obbligato) da parte padronale. What a goal. Però dai, è stato scritto tanto tempo fa.
(Plus: non regalate mai a nessuno questo saggio come meta-dono, per favore. Non cambierà il modo in cui vedete i regali di Natale...)
emotionalplague rated Unmasking Autism: 4 stars
Unmasking Autism by Devon Price
A deep dive into the spectrum of Autistic experience and the phenomenon of masked Autism, giving individuals the tools to …
emotionalplague rated Introduzione a Nietzsche: 3 stars
Introduzione a Nietzsche by Gianni Vattimo (I Filosofi ;)
emotionalplague rated Il mito di Sisifo: 2 stars
Il mito di Sisifo by Albert Camus (Tascabili Bompiani -- 0766)
«Il n'y a qu'un problème philosophique vraiment sérieux : c'est le suicide.» Avec cette formule foudroyante, qui semble rayer d'un …
emotionalplague reviewed Memestetica by Valentina Tanni
Review of 'Memestetica' on 'Goodreads'
3 stars
Interessante, anche se la formula scelta per redigere il libro (brevi saggi e testi dedicati a un argomento e un'indagine su un determinato mezzo - artistico o meno, che poi è la questione di fondo del libro se vogliamo) non è quella adatta a me perché i temi esplorati rimangano un minimo infissi in memoria con efficacia, preferisco saggi elaborati in modo unitario in cui emerge più chiaramente una tesi centrale e non risultati, alla fine, di più ricerche e riflessioni, pur espresse in modo singolarmente limpidissimo e anche tanto accattivante; in questo senso non mi pare tanto che il discorso sia unitario, come auspicato dal progetto dell'autrice.
Poco male comunque, son contenta di averlo letto e mi sentirò da ora in poi spettatrice di una manifestazione artistica collettiva (il cui linguaggio e mezzi di produzione sono peraltro accessibili a tuttə o quasi) quando perderò ore dietro allo shitposting, ora …
Interessante, anche se la formula scelta per redigere il libro (brevi saggi e testi dedicati a un argomento e un'indagine su un determinato mezzo - artistico o meno, che poi è la questione di fondo del libro se vogliamo) non è quella adatta a me perché i temi esplorati rimangano un minimo infissi in memoria con efficacia, preferisco saggi elaborati in modo unitario in cui emerge più chiaramente una tesi centrale e non risultati, alla fine, di più ricerche e riflessioni, pur espresse in modo singolarmente limpidissimo e anche tanto accattivante; in questo senso non mi pare tanto che il discorso sia unitario, come auspicato dal progetto dell'autrice.
Poco male comunque, son contenta di averlo letto e mi sentirò da ora in poi spettatrice di una manifestazione artistica collettiva (il cui linguaggio e mezzi di produzione sono peraltro accessibili a tuttə o quasi) quando perderò ore dietro allo shitposting, ora che so che in fondo è tema tranquillamente teorizzabile.
Review of 'Ace: What Asexuality Reveals About Desire, Society, and the Meaning of Sex' on 'Goodreads'
4 stars
Mi sono mangiata in nemmeno due giorni questo testo divulgativo, abbastanza breve ma intenso, sull'assessualità e lo spettro ace che la prima ha spalancato, sulla condizione misconosciuta (da se stessə e dalla società) delle persone ace, sullo stigma che devono portare dovuto principalmente al paradigma allosessuale fondato sulla compulsività e pervasività del sesso nella vita di tutte le persone (anche se alcune più di altre come ennesima forma di razzismo, o meno, come forma di abilismo); dunque sulla normatività che sul sesso e sulle esperienze (presupposte!) che dovrebbero derivare da esso si fonda, e in generale, su tutte le normatività che concernono la vita psichica individuale e relazionale delle persone. Normatività che etichettano, definiscono, arrivando a patologizzare e discriminare persone che non possono decidere - volenti o nolenti, anche quando credono di poterlo fare! - come vivere la propria vita e i propri rapporti interpersonali, il rapporto col proprio corpo, …
Mi sono mangiata in nemmeno due giorni questo testo divulgativo, abbastanza breve ma intenso, sull'assessualità e lo spettro ace che la prima ha spalancato, sulla condizione misconosciuta (da se stessə e dalla società) delle persone ace, sullo stigma che devono portare dovuto principalmente al paradigma allosessuale fondato sulla compulsività e pervasività del sesso nella vita di tutte le persone (anche se alcune più di altre come ennesima forma di razzismo, o meno, come forma di abilismo); dunque sulla normatività che sul sesso e sulle esperienze (presupposte!) che dovrebbero derivare da esso si fonda, e in generale, su tutte le normatività che concernono la vita psichica individuale e relazionale delle persone. Normatività che etichettano, definiscono, arrivando a patologizzare e discriminare persone che non possono decidere - volenti o nolenti, anche quando credono di poterlo fare! - come vivere la propria vita e i propri rapporti interpersonali, il rapporto col proprio corpo, abile o disabile che sia, conforme che sia. Proprio in questo senso mi è stata assai utile specialmente la disanima (in Romance, Reconsidered) - anche un poco dolorosa per me, forse - sull'amatonormatività e sulla differenza, spesso fenomenologicamente intangibile e soggettivissima, tra esperienza di amore romantico, platonico, di amicizia. Un capitolo su cui dovrò tornare.
Insomma, un libro denso però molto comprensibile, poche conoscenze pregresse erano richieste, e quasi tutti i miei dubbi sul tema sono stati fugati, anche se mi viene da approfondirli uno per uno - per esempio, giusto per nominarne uno, la distinzione (pretty basic in realtà) tra libido o drive sessuale e attrazione sessuale e attrazione estetica (e altre, che non ricordo proprio perché difficili da concepire senza essere educata direttamente) per me è stata piuttosto utile per far luce sulla mia biografia in senso sessuale e farmi avvicinare al mondo ace in veste di demisessuale, a dissipare un po' di questa ingiustizia ermeneutica, che non mi ha mai creato danni per davvero nel mio vissuto, tutto sommato, di ragazza privilegiata. Per fortuna sì, si parla anche di privilegio in questo libro.
Un'altra dimensione che mi ha fatta sentire compresa è il dissenso, che ho sempre condiviso anche senza strumenti per poterlo formulare bene, dell'autrice sul tema della liberazione sessuale manifestata sotto forma di performatività di una trasgressione sessuale che diventa paradossalmente quasi imposta e non sempre scelta, una semplice riformulazione di una coercizione, ribaltando il charmed circle, non distruggendolo ("The quest for a feminist sexuality free of male violence is replaced by the quest for a politically incorrect sexuality that transgresses movement standards", di cui giustamente si commenta "Overcorrection doesn't solve the problem. It only redistributes the shame and the stigma"). Essere sex-positive va bene ma non per semplice antagonismo, che finisce solo per opprimere di più chi non si riconosce nel paradigma dell'iper(allo)sessualità.
In ogni caso, va letto perché gli spunti sono tantissimi! Spero anche che venga tradotto in italiano presto perché abbiamo bisogno di termini per rendere pensabili anche nella nostra lingua - e nella nostra cultura - tutti questi discorsi.
emotionalplague reviewed The Ecology Of Freedom by Murray Bookchin
Review of 'The Ecology Of Freedom' on 'Goodreads'
3 stars
This work did not exactly match with my expectations, because I started off with a bit unconscious of how the main ideas and scopes (which I was instead quite aware of) would be developed. Main ideas which are, anyway, the most comprehensible message of the book: human society, or better human societies, must be rebuilt from scratch, beginning with a change in their premises, especially ethical and rational ones, which should enlighten and invest the relationship between humans, but also between human kind and nature - ethics and reason which invest, according to the Bookchinian philosophy of nature - which, from what I've caught, is a sort of reprisal of Aristotelian metaphysics, in light of some thesis brought upon recently by contemporary biology and philosophy of biology - also any relationship between other organic organism and the inorganic matter as a whole subjective entity, which ignores the antagonisms the human …
This work did not exactly match with my expectations, because I started off with a bit unconscious of how the main ideas and scopes (which I was instead quite aware of) would be developed. Main ideas which are, anyway, the most comprehensible message of the book: human society, or better human societies, must be rebuilt from scratch, beginning with a change in their premises, especially ethical and rational ones, which should enlighten and invest the relationship between humans, but also between human kind and nature - ethics and reason which invest, according to the Bookchinian philosophy of nature - which, from what I've caught, is a sort of reprisal of Aristotelian metaphysics, in light of some thesis brought upon recently by contemporary biology and philosophy of biology - also any relationship between other organic organism and the inorganic matter as a whole subjective entity, which ignores the antagonisms the human civilization was built on.
It is exactly this argument that ends up being obscure to me, to the extent that I think I've missed some points here and sincerely found myself all worn out in the effort - of course, being this an opus with more than 500 pages, very thick in content, with (apparently) many steps, leaps and deviations from the main argument of, say, a chapter, to some kind of abstract clarification, redundant examples or digressions. I must admit and denounce myself to be absolutely ignorant at the moment about anarchism, communalism and political theory regarding these views, so I guess it's pretty physiological that I lose the thread sometimes, but gosh: Bookchin made it so easy to feel lost on. Which is, genuinely, a shame, because the topics and the implications themselves, the irreducibly and uncompromisingly ethical stand of conceiving ourselves active part of the nature and our communities as well, are precious to me, and that's the take home message I've acquainted. Many specific arguments have been inspiring to me and require me to look more into them in further readings (from Bookchin himself or other thinkers): the dialectic of antagonism between nature and humanity and between humans as a requisite for the establishment of hierarchy, the epistemology of domination which is introjeced in our psyche, the distinction between government and management, the refusal of the marxian theory of abstract labour, the call for an aestheticized life experience and for a freedom of (rational) choice not in the realm of necessity within a society that has monopolized the concept of scarcity to the interest of the elites.
I'm sure I will dwell on this work again in a time to come - for now I think I need to build a larger conceptual framework regarding philosophy to grasp the power in this huge opus. I'm still glad I've tried.
(English is not my first language so I apologize for any mistake)
emotionalplague rated Nuova era oscura: 2 stars
Nuova era oscura by James Bridle (Not, #13)
Internet, la rete e le tecnologie digitali avrebbero dovuto illuminare il mondo: l'hanno invece precipitato in un pozzo oscuro in …
emotionalplague rated Un amore: 3 stars
emotionalplague rated Spettri della mia vita: 3 stars
Spettri della mia vita by Vincenzo Perna, Mark Fisher (Indi)
«Dopo l’exploit di Realismo capitalista, Mark Fisher si conferma con Spettri della mia vita il nostro più grande e fidato …
emotionalplague rated Il visconte dimezzato: 4 stars
Il visconte dimezzato by Italo Calvino
The Cloven Viscount (Italian: Il visconte dimezzato) is a fantasy novel by Italian writer Italo Calvino. It was first published …
emotionalplague rated Elettronica hi-tech: 3 stars
Ocean of Sound: Aether Talk, Ambient Sound and Imaginary Worlds by David Toop
David Toop's extraordinary work of sonic history travels from the rainforests of Amazonas to the megalopolis of Tokyo via the …