LordMax reviewed Il giocatore by Fyodor Dostoevsky
da bocciare
2 stars
Il giocatore (Dostoevskij)
Immagino tutti sappiano che è stato scritto in fretta e furia per pagare dei debiti, che è stato dettato a quella che successivamente è diventata sua moglie e che nonostante tutto sia considerato un capolavoro, un caposaldo e un punto di riferimento della narrativa russa dell'Ottocento. La trama, scritta con più pazienza di quanto avrei io, potete trovarla su it.wikipedia.org/wiki/Il_giocatore_(Dostoevskij)
Avrete già intuito che il mio punto di vista è completamente diverso. Il racconto è piatto, lento, noioso, autoreferenziale. I personaggi sono tutti uguali, hanno tutti lo stesso modo di esprimersi. Le donne usano tutte lo stesso tono e gli stessi modi nonostante siano di origini completamente diverse. L'unico personaggio vagamente interessante, il generale, è rappresentato come un povero imbecille che non si capisce minimamente come possa aver raggiunto il grado di generale visto che è piatto, molle e controllabile dagli altri. Il protagonista, Aleksej Ivànovic, è …
Il giocatore (Dostoevskij)
Immagino tutti sappiano che è stato scritto in fretta e furia per pagare dei debiti, che è stato dettato a quella che successivamente è diventata sua moglie e che nonostante tutto sia considerato un capolavoro, un caposaldo e un punto di riferimento della narrativa russa dell'Ottocento. La trama, scritta con più pazienza di quanto avrei io, potete trovarla su it.wikipedia.org/wiki/Il_giocatore_(Dostoevskij)
Avrete già intuito che il mio punto di vista è completamente diverso. Il racconto è piatto, lento, noioso, autoreferenziale. I personaggi sono tutti uguali, hanno tutti lo stesso modo di esprimersi. Le donne usano tutte lo stesso tono e gli stessi modi nonostante siano di origini completamente diverse. L'unico personaggio vagamente interessante, il generale, è rappresentato come un povero imbecille che non si capisce minimamente come possa aver raggiunto il grado di generale visto che è piatto, molle e controllabile dagli altri. Il protagonista, Aleksej Ivànovic, è un personaggio sciatto e incapace di svolgere il suo lavoro di precettore, tanto che non lo si vede mai e poi mai lavorare. Tutto il romanzo è caratterizzato dalla continua e incessante ripetizione dei nomi dei personaggi, cosa essenziale per aumentare il numero di parole e per far capire chi parla e di chi si parla altrimenti sarebbero solo tutte quante teste volanti. Lo stile è esso stesso sciatto e inconcludente, ben diverso da altre opere di Dostoevskij. Considerando gli anni in cui è stato scritto è assolutamente un romanzo da boccare come pessimo, sciatto, mal concepito, mal congeniato e mal scritto. Si poteva e si dovrebbe pretendere molto di più da un autore dell'ottocento. Tanto per fare un confronto, Manzoni, autore nato ben 40 anni prima di Dostoevskij, scrive in modo molto superiore sia i dialoghi sia i personaggi. In nessun caso nel romanzo di Manzoni abbiamo dubbi su chi sta parlando e ben di rado abbiamo necessità che venga indicato il nome per capire di chi si parla. E non sarebbe l'unico esempio.
In sostanza ritengo che gli autori russi dell'ottocento siano incredibilmente sovrastimati per la capacità tecnica della narratologia del tempo.
Altre opere disponibili gratuitamente su: liberliber.it/autori/autori-d/fedor-mihajlovic-dostoevskij/