"Every ninety years twelve gods return as young people. They are loved. They are hated. In two years, they are all dead. It's happening now. It's happening again."--Page 4 of cover.
Review of 'The Wicked + The Divine, vol. 3' on 'Storygraph'
4 stars
Haven't the slighted idea what is happening in this story of gods who can be human for two years before dying and come to earth as pop stars. But the idea and its resulting look at fame, celebrity and hero worship is so compelling and brilliantly drawn, I don't care.
Review of 'The Wicked + The Divine, vol. 3' on 'Goodreads'
4 stars
Beautifully drawn (most of the time, whats up with the last chapter?) and so confusing. There seems to be a break in the plot between this one and Vol.2. Whatever happened to Laura? There is no reference at all to her in the whole volume. And she's the protagonist of Vol.1 and Vol.2?
But the premise is too good to stop reading and the characters are too interesting. So I'll give it at least one more book. But I hope that the appearance of gods we haven't met and the disappearance/death of others will stop at some point to give this a more stable cast.
I miss Luci.
And just as an aside: I don't see how they could transform Sean Bean into Luci if this was ever made into a TV show.
Review of 'The Wicked + The Divine, vol. 3' on 'Goodreads'
3 stars
Una delle ragioni per cui più ho amato The Wicked and the Divine fino ad ora è che ho sempre sentito una forte connessione con Laura, la protagonista, con cui percepivo di potermi identificare. Questo terzo volume cambia completamente le carte in tavola. Non seguiamo più infatti Laura nel suo percorso, ma ogni capitolo è dedicato a un diverso membro del Pantheon, di cui viene approfondito il passato o il carattere, mentre contemporaneamente viene portata avanti la trama. E il problema del volume penso sia questo: volendo fare entrambe le cose nessuna delle due riesce bene. L'approfondimento dei personaggi non riesce a caratterizzarli adeguatamente e a rispondere alle domande a cui vorrebbe rispondere. Ad esempio non mi ha convinto la spiegazione sul perché tutti odino Tara e la chiamino "fucking Tara". E similmente Woden: perché Cassandra lo definisce "evil", pur non sapendo dei suoi accordi con Ananke e non conoscendo …
Una delle ragioni per cui più ho amato The Wicked and the Divine fino ad ora è che ho sempre sentito una forte connessione con Laura, la protagonista, con cui percepivo di potermi identificare. Questo terzo volume cambia completamente le carte in tavola. Non seguiamo più infatti Laura nel suo percorso, ma ogni capitolo è dedicato a un diverso membro del Pantheon, di cui viene approfondito il passato o il carattere, mentre contemporaneamente viene portata avanti la trama. E il problema del volume penso sia questo: volendo fare entrambe le cose nessuna delle due riesce bene. L'approfondimento dei personaggi non riesce a caratterizzarli adeguatamente e a rispondere alle domande a cui vorrebbe rispondere. Ad esempio non mi ha convinto la spiegazione sul perché tutti odino Tara e la chiamino "fucking Tara". E similmente Woden: perché Cassandra lo definisce "evil", pur non sapendo dei suoi accordi con Ananke e non conoscendo le sue perversioni private? Certo, conosce quelle pubbliche, ma eccitarsi guardando ragazze asiatiche che fanno sesso non credo possa essere definito "malvagio". . Molte scene che fanno avanzare la trama sembrano buttate lì apposta per non far perdere interesse nella serie, e molte situazioni e conversazioni sono poco verosimili, create su misura per fornire alcuni dettagli e nasconderne altri.
Visivamente è un volume fantastico, nonostante ogni capitolo sia disegnato da un artista diverso: certo, manca una continuità stilistica, ma l'abbinamento divinità-artista-stile è sempre azzeccatissimo.
Chi meglio di Brandon Graham – col suo stile sensuale e sinuoso – avrebbe potuto disegnare un capitolo dedicato a Sakhmet?
Amaterasu e Urðr secondo Stephanie Hans.
La Tara di Tula Lotay. Che eleganza.
Mat Lopes usa una palette perfetta per Morrigan e Baphomet, senza che risulti forzata.
Interessante anche l'idea del capitolo 14, che non è altro che un "remix", in cui la maggior parte dei disegni sono presi da capitoli precedenti e usati insieme a un nuovo lettering per raccontare qualcosa di nuovo. Alcune vignette sono addirittura prese da Sex Criminals !